Come affrontare l’ingresso di un nuovo gestionale in azienda?

In questo articolo si vogliono dare alcune indicazioni per non andare incontro a brutte sorprese o, addirittura, rischiare di far fallire il progetto.
Un progetto informatico gestionale, come già accennato più volte, richiede una grossa disponibilità di risorse. Sono progetti di lunga durata e, molto presumibilmente, potrebbero subire variazioni in futuro.
Una buona analisi e pianificazione iniziale potrebbe ridurre di molto il rischio di fallimento.
Una prima regola da tenere in considerazione è che un progetto informatico gestionale non è composto soltanto dalla componente tecnica informatica. Un nuovo sistema informativo aziendale prevede anche una buona dose di pianificazione e riprogettazione dei processi operativi, direzionali e talvolta strategici aziendali.
Questo vuol dire che tutto il personale interno all’azienda (con le loro competenze e background culturale) verrà coinvolto all’interno del progetto. E’ indispensabile quindi prevedere da subito sessioni di formazione, laddove ce ne sia necessità, per migliorare l’utilizzo dei sistemi informatici soprattutto nei reparti operativi.
Senza un “buon utilizzo” dei sistemi informatici nei processi operativi si produrrebbe una perdita di informazioni che comprometterebbero la qualità del dato anche ai livelli alti della gerarchia aziendale. Il risultato più comune è che i responsabili aziendali non si fidano più delle informazioni che gli arrivano dai reparti produttivi e ricercano il “dato” nella solita maniera tradizionale alla quale sono più abituati (verbalmente o attraverso informazioni cartacee) .
Sotto questo punto di vista l’azienda potrebbe aver investito molti soldi per un buon sistema informatico ma, di fatto, non riesce a sfruttarne i benefici per problemi interni (come quello descritto sopra) che non sono stati presi in considerazione.
Ecco i principali punti da prendere in considerazione prima di affrontare un processo di migrazione ad un nuovo sistema informatico:
  1. Analisi AS-IS aziendale: situazione attuale aziendale ed individuazione dei principali processi critici di business al fine di ottimizzarli
  2. Analisi TO-BE: analisi effettuata dopo le ipotesi di reingegnerizzazione e di “ristrutturazione” aziendale
  3. Scelta di un buon prodotto informatico che rispetti i canoni di scalabilità ed estendibilità e sia facilmente configurabile a livello utente
  4. Scelta di un buon partner che accompagni l’azienda lungo tutto il suo processo d’informatizzazione
  5. Pianificare sessioni di formazione e di test

Evitare inutili incomprensioni con chi “vende” il sistema: com’è fatto un gestionale?

Purtroppo molti imprenditori non conoscono la vera complessità di un gestionale aziendale. Questa mancanza d’informazione potrebbe far nascere incomprensioni tra chi “compra” e chi lo “vende”.
Tante volte, infatti, un’imprenditore chiede al fornitore di arricchire il proprio gestionale con una nuova funzionalità. In alcuni casi, però, tale funzionalità (su alcuni tipi di sistemi) potrebbe richiedere molto tempo e alti costi di sviluppo. Da quì nascono le incomprensioni.
Un sistema gestionale con una buona architettura potrebbe far ridurre notevolmente il costo di futuri sviluppi ed adattamenti aziendali. Sotto questo punto di vista l’architettura risulta essere di fondamentale importanza e per tale motivo ne faremo un rapido accenno.
Come è fatta l’architettura di un gestionale aziendale?
Per fare un esempio possiamo paragonare un software gestionale ad un’abitazione:
una casa è composta da tanti sistemi che interagiscono tra loro. Per ognuno di questi sistemi esistono esperti del settore capaci di intervenire, ottimizzarli e migliorarli nel tempo. Pensiamo ad esempio all’impianto idraulico, all’impianto elettrico oppure alla struttura portante ecc…
Un software gestionale, come per un’abitazione, è composto da tanti sistemi tra loro interagenti:
  • Il database è un sistema capace di mantenere e gestire tutti i dati aziendali. Senza di esso un gestionale aziendale sarebbe “vuoto” e non produrrebbe niente. Il database è già di per se un sistema molto complesso e la modalità con cui fornisce i dati al software potrebbe compromettere le performance del sistema in generale. Gli esperti di questo sistema si chiamano amministratori del database e molte volte, se l’azienda non ha personale interno esperto in materia, viene fornito direttamente da chi offre il software.
  • Il codice sorgente è come se fosse il materiale con cui viene costruita l’intera struttura portante dell’abitazione. Migliore è questo materiale e come viene impiegato e migliore sarà la qualità del software. Un software OpenSource, ad esempio, viene sviluppato in modo tale che il codice sorgente possa essere continuamente aggiornato senza che nuove versioni rendano instabile il sistema.
  • Il portafoglio applicativo di un gestionale è l’insieme di tutte le funzionalità del sistema. Un po’ come una casa dotata di riscaldamento centralizzato o sistema di allarme ecc… l’imprenditore dovrebbe essere messo in condizione di capire se il portafoglio applicativo del gestionale ha una buona copertura funzionale per l’azienda. In poche parole dovrebbe capire se, allo stato attuale, il gestionale copre già una buona parte dei propri processi operativi, direzionali e strategici aziendali. Nel caso contrario dovrebbe capire quanto costa predisporre l’applicazione affinchè vengano coperte buona parte delle esigenze dell’azienda. Esistono sistemi in grado di coprire buona parte dei processi semplicemente modificando la configurazione del software a livello utente o a livello di database.