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  • I più comuni algoritmi di machine learning per fare previsioni di vendita

    I più comuni algoritmi di machine learning per fare previsioni di vendita

    La previsione delle vendite è un aspetto fondamentale per le aziende che desiderano ottimizzare la gestione del magazzino, migliorare le strategie di marketing e massimizzare i profitti. Grazie al machine learning (ML), oggi è possibile fare previsioni sempre più accurate, basandosi su grandi quantità di dati storici e su algoritmi in grado di identificare pattern complessi.

    In questo articolo, analizzeremo alcuni degli algoritmi di machine learning più utilizzati per le previsioni di vendita, mettendo in evidenza vantaggi e svantaggi di ciascuno.


    1. Regressione Lineare

    La regressione lineare è uno degli algoritmi di machine learning più semplici e frequentemente utilizzati per prevedere vendite. L’algoritmo si basa sull’ipotesi che esista una relazione lineare tra una variabile dipendente (come le vendite) e una o più variabili indipendenti (come il prezzo del prodotto o la stagionalità).

    Come funziona: La regressione lineare cerca di trovare la linea che meglio si adatta ai dati storici di vendita, minimizzando la distanza tra la linea e i dati osservati.

    Vantaggi: Semplice da implementare e interpretare, è veloce e funziona bene con dati che presentano una chiara tendenza lineare.

    Svantaggi: Non è adatto per dati complessi che presentano relazioni non lineari o variabili altamente correlate. Può sottoperformare rispetto a modelli più avanzati in presenza di molte variabili o stagionalità complesse.


    1. Random Forest

    Il modello Random Forest è un algoritmo di apprendimento supervisionato basato su un insieme di alberi decisionali. Viene utilizzato sia per problemi di classificazione che di regressione, ma per le previsioni di vendita si utilizza principalmente per la regressione.

    Come funziona: Random Forest costruisce una “foresta” di alberi decisionali su campioni casuali del dataset. Ogni albero genera una previsione e l’output finale è ottenuto mediando le previsioni di tutti gli alberi.

    Vantaggi: È robusto e riduce il rischio di overfitting. È in grado di catturare relazioni complesse tra variabili e gestire grandi quantità di dati con molte caratteristiche.

    Svantaggi: Tende ad essere più lento e richiede più risorse computazionali rispetto ad altri algoritmi, specialmente se ci sono molti alberi nella foresta. Non è ideale se si necessita di previsioni in tempo reale.


    1. Support Vector Regression (SVR)

    La Support Vector Regression (SVR) è una variante della Support Vector Machine (SVM) applicata ai problemi di regressione. Questo modello si basa sulla definizione di un’area intorno alla linea di regressione all’interno della quale si tollerano piccole deviazioni.

    Come funziona: La SVR cerca di minimizzare l’errore posizionando i dati all’interno di una “fascia di margine” definita intorno alla linea di regressione.

    Vantaggi: È efficace per identificare pattern complessi, anche con un numero elevato di feature. È meno sensibile agli outlier rispetto alla regressione lineare.

    Svantaggi: Può essere computazionalmente costoso e difficile da ottimizzare. L’interpretabilità è più complessa rispetto alla regressione lineare e richiede una buona comprensione dei parametri di modello.


    1. Reti Neurali Artificiali (ANN)

    Le reti neurali artificiali sono particolarmente potenti per la modellazione di dati complessi e sono ampiamente utilizzate nel machine learning per la previsione delle vendite. Esse imitano il funzionamento dei neuroni umani e sono in grado di apprendere pattern non lineari e complessi.

    Come funziona: Una rete neurale è costituita da strati di neuroni interconnessi. Attraverso un processo di addestramento, la rete aggiusta i pesi dei collegamenti per ridurre l’errore tra previsione e realtà.

    Vantaggi: È in grado di catturare relazioni molto complesse, rendendola ideale per problemi di previsione di vendita con molti fattori influenzanti.

    Svantaggi: Richiede una grande quantità di dati per addestrare il modello in modo efficace. Il processo di training è lento e complesso, e i modelli sono spesso visti come una “black box,” difficile da interpretare.


    1. Modelli di Serie Temporali (ARIMA e SARIMA)

    ARIMA (AutoRegressive Integrated Moving Average) e SARIMA (Seasonal ARIMA) sono algoritmi specifici per l’analisi delle serie temporali, spesso utilizzati per la previsione di vendite storiche con trend e stagionalità.

    Come funziona: ARIMA modella le vendite come una funzione autoregressiva (considerando valori passati) e una media mobile (considerando errori passati). SARIMA estende ARIMA per includere la stagionalità, aggiungendo una componente per gestire le variazioni periodiche.

    Vantaggi: ARIMA e SARIMA sono efficaci per i dati con stagionalità ben definita e trend storico, sono interpretabili e ben consolidati.

    Svantaggi: Non gestiscono bene i pattern complessi e i dati rumorosi. Sono più limitati in presenza di variabili indipendenti aggiuntive rispetto alla serie temporale pura.


    1. Gradient Boosting Machines (GBM)

    Il Gradient Boosting è una tecnica di ensemble che costruisce una sequenza di modelli, dove ogni modello cerca di correggere gli errori del precedente. Algoritmi come XGBoost e LightGBM, basati su Gradient Boosting, sono molto popolari per la previsione delle vendite.

    Come funziona: Ogni nuovo albero viene costruito per ridurre gli errori residui del modello precedente. La combinazione finale di alberi riduce progressivamente l’errore complessivo del modello.

    Vantaggi: Altamente efficace su dataset complessi e in grado di catturare pattern intricati. Permette di gestire facilmente caratteristiche categoriali e numeriche.

    Svantaggi: Come Random Forest, il Gradient Boosting è esigente in termini di risorse computazionali e può risultare difficile da interpretare per i meno esperti.


    Come scegliere l’algoritmo giusto?

    La scelta dell’algoritmo dipende da molteplici fattori:

    Quantità e complessità dei dati: Se il dataset è grande e complesso, un modello basato su ensemble o una rete neurale potrebbe essere la scelta ideale.

    Obiettivo e interpretabilità: Se l’interpretabilità è cruciale, la regressione lineare o i modelli di serie temporali come ARIMA potrebbero essere più appropriati.

    Risorse computazionali: Alcuni algoritmi, come il Gradient Boosting e le Reti Neurali, richiedono più risorse rispetto a modelli più semplici.


    Conclusioni

    Il machine learning offre una vasta gamma di algoritmi per supportare la previsione delle vendite, da modelli semplici come la regressione lineare fino a tecniche avanzate come le reti neurali e il Gradient Boosting. Ogni metodo presenta vantaggi e limitazioni, e la scelta dipende dall’analisi dei dati a disposizione e dagli obiettivi aziendali.

    In definitiva, la previsione accurata delle vendite non solo ottimizza i processi interni, ma permette anche di ottenere un vantaggio competitivo, facilitando la pianificazione e la gestione operativa a lungo termine.

  • A cosa serve la Business Intelligence?

    In questo articolo parleremo degli strumenti di analisi delle informazioni per pura necessità di Business.

    Come avevamo spiegato ormai diversi anni fa su questo articolo di questo blog, vi era in atto una trasformazione del web non più inteso come raccolta di documenti ma come pura raccolta di dati.

    In tutto il decennio appena trascorso sono aumentati a dismisura gli applicativi che generano dati: cose, animali, piante e persone generano ogni giorno milioni di dati attraverso qualsiasi tipo applicativi di qualsiasi natura (IoT, Industria 4.0, social, web, forum, ecommerce, ERP…).

    Ai tempi della scrittura di questo articolo avevo posto una domanda: 

    politica di apertura o di chiusura delle informazioni aziendali (ovviamente non parliamo delle informazioni riservate dei dipendenti o coperte da GDPR)? la risposta l’avremmo ricevuta soltanto in futuro. Oggi possiamo certamente dire che le aziende, per cogliere maggiori opportunità di business, sono quasi obbligate a condividere tutte le informazioni con il pubblico. Il cliente, ad esempio, è abituato da tempo a leggere le recensioni che descrivono la qualità di servizio o del prodotto. Se un’azienda, che lancia un prodotto, non prevede la possibilità di acquisire recensioni allora potrebbe avere minori opportunità di business.

    Il discorso non vale solo per l’apertura dei dati verso il grande pubblico (dipende molto dal tipo di business) ma, in generale, dalla condivisione verso uno o più partner esterni all’organizzazione; per cogliere, ad esempio, le opportunità del cloud le aziende devono accettare di esporre i propri dati presso i partner provider.

    Quando si parla di condivisione dati si sottintendono logiche di interfaccia applicativa o integrazioni che ogni azienda deve governare ed implementare. Sono esplosi quindi sistemi applicativi di ETL (Extract/Transform/Load).

    Oggi quindi, andando oltre, la domanda che le organizzazioni devono porsi sarebbe: 

    con tutta questa mole di dati riesco a creare informazioni utili e, di conseguenza, valore per la mia organizzazione?

    In questi anni sono nate terminologie come data scientist, BigData, DataLake, data integrator… che hanno come unico scopo la progettazione e lo sviluppo di applicativi per rispondere alla domanda sopra.

    Esistono quindi persone e tecnologie che, seguendo una determinata strategia, riescono a rispondere tranquillamente alla domanda che abbiamo fatto sopra. Da una parte ci sono evidenti vantaggi di riduzione dei processi decisionali e dall’altra un utilizzo intelligente dei dati attraverso algoritmi che se usati bene offrono spunti per nuove opportunità di business.