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Nell’era della quarta rivoluzione industriale, anche un blog come informaticagestionale.it non può non parlare di macchine industriali.
Infatti, nell’ultimo periodo, vi è sempre più una stretta connessione tra il software e le “cose connesse a internet”.
Per “cose connesse a internet” intendiamo le macchine industriali (un’azienda può averne tante di diverso tipo), gli asset di supporto, la strumentazione, e così via.
In un’industria va da se che se abbiamo oggetti collegati a internet e questi oggetti producono costi e ricavi, allora la connessione con soluzioni software integrate ERP è semplicemente una conseguenza di questa rivoluzione, ed in questo senso il blog intende occuparsene.
Stanno infatti nascendo soluzioni software per integrare all’interno della propria base dati “oggetti” di qualsiasi natura. Tutto ciò permette di mantenere aggiornati, in maniera molto precisa, i costi diretti ed indiretti di produzione, identificare eventuali inefficienze, capire quali sono i colli di bottiglia all’interno del processo produttivo ecc…
Con la connessione tra hardware e software si tende quindi ad ottimizzare il più possibile il flusso informativo riducendo gli errori e minimizzando sia i tempi che i costi.
Il blog metterà a disposizione dei propri utenti esempi e casi d’utilizzo dell’IIOT (Industrial Internet Of Things) attraverso il gestionale Idempiere ERP + BPM + FlowItems + NodeRed.
Tutti prodotti opensource, liberi da licenza e che ormai hanno raggiunto livelli di maturità di tipo professionale per qualsiasi settore di mercato.
Va nella sezione “laboratorio gestionale” per accedere ai tutorial.
dalla circolare numero 4 del 30/03/2017 sono elencati i beni materiali o immateriali che possono usufruire degli incentivi
Allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0» Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti:
macchine utensili per asportazione,
macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici,
macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime,
macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali,
macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura,
macchine per il confezionamento e l’imballaggio,
macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico),
robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot,
macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici,
macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale,
macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici),
magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica. Tutte le macchine sopra citate devono essere dotate delle seguenti caratteristiche:
controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller),
interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program,
integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo,
interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive,
rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Inoltre tutte le macchine sopra citate devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici:
sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto,
monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo,
caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
Costituiscono inoltre beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” i seguenti:
dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti. Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità:
sistemi di misura a coordinate e no (a contatto, non a contatto, multi-sensore o basati su tomografia computerizzata tridimensionale) e relativa strumentazione per la verifica dei requisiti micro e macro geometrici di prodotto per qualunque livello di scala dimensionale (dalla larga scala alla scala micro-metrica o nano-metrica) al fine di assicurare e tracciare la qualità del prodotto e che consentono di qualificare i processi di produzione in maniera documentabile e connessa al sistema informativo di fabbrica,
altri sistemi di monitoraggio in process per assicurare e tracciare la qualità del prodotto o del processo produttivo e che consentono di qualificare i processi di produzione in maniera documentabile e connessa al sistema informativo di fabbrica,
sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine di prova materiali, macchine per il collaudo dei prodotti realizzati, sistemi per prove o collaudi non distruttivi, tomografia) in grado di verificare le caratteristiche dei materiali in ingresso o in uscita al processo e che vanno a costituire il prodotto risultante a livello macro (ad esempio caratteristiche meccaniche) o micro (ad esempio porosità, inclusioni) e di generare opportuni report di collaudo da inserire nel sistema informativo aziendale,
dispositivi intelligenti per il test delle polveri metalliche e sistemi di monitoraggio in continuo che consentono di qualificare i processi di produzione mediante tecnologie additive,
sistemi intelligenti e connessi di marcatura e tracciabilità dei lotti produttivi e/o dei singoli prodotti (ad esempio RFID – Radio Frequency Identification),
sistemi di monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine (ad esempio forze, coppia e potenza di lavorazione; usura tridimensionale degli utensili a bordo macchina; stato di componenti o sotto-insiemi delle macchine) e dei sistemi di produzione interfacciati con i sistemi informativi di fabbrica e/o con soluzioni cloud,
strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, con collegamento con il codice e la matricola del prodotto stesso in modo da consentire ai manutentori di monitorare la costanza delle prestazioni dei prodotti nel tempo e di agire sul processo di progettazione dei futuri prodotti in maniera sinergica, consentendo il richiamo di prodotti difettosi o dannosi,
componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni,
filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti.
Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0»:
banchi e postazioni di lavoro dotati di soluzioni ergonomiche in grado di adattarli in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori (ad esempio caratteristiche biometriche, età, presenza di disabilità),
sistemi per il sollevamento/traslazione di parti pesanti o oggetti esposti ad alte temperature in grado di agevolare in maniera intelligente/robotizzata/interattiva il compito dell’operatore, dispositivi wearable, apparecchiature di comunicazione tra operatore/operatori e sistema produttivo, dispositivi di realtà aumentata e virtual reality,
interfacce uomo-macchina (HMI) intelligenti che coadiuvano l’operatore a fini di sicurezza ed efficienza delle operazioni di lavorazione, manutenzione, logistica.
Allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232
Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0»
Il team di InformaticaGestionale.it ha messo a punto un sistema automatizzato per la creazione di bot telegram. Il servizio viene offerto in forma gratuita per un massimo di 10 domande.
E’ possibile accedere anche ad una pagina html di analisi delle risposte.
Chi fosse interessato può inviare una email direttamente all’indirizzo info@informaticagestionale.it con oggetto: bot Telegram sondaggio
indicare:
In questo articolo ci piacerebbe segnalare un altro importante gestionale OpenSource che sta riscuotendo molte attenzioni dal mondo enterprise.
ODOO (che deriva da OpenERP) è un gestionale ERP OpenSource che fa della sua struttura modulare una delle caratteristiche principali che permette al sistema di adattarsi facilmente alle mutazioni di mercato.
Come accennato parecchie volte su questo blog, sopratutto per ciò che riguarda gli ERP aziendali: la flessibilità e l’adattabilità del software risultano essere, attualmente, un’ottima determinante per la buona riuscita di un progetto informatico.
Con Odoo è possibile installare facilmente app di diversa natura direttamente sul proprio ambiente. E’ possibile avere anche una versione in cloud e, grazie alla sua natura opensource, si ha la possibilità di trovare facilmente diversi partner “concorrenti” sul mercato.
La gestione di un sistema informatico attraverso app permette gli utilizzatori di poter scegliere il modulo che meglio si addice al proprio mercato di riferimento. Questo fa risparmiare costi e tempi di sviluppo. Le aziende utilizzatrici possono inoltre decidere di sviluppare un proprio modulo per avere una maggiore customizzazione sui propri processi aziendali.
Sviluppare attraverso moduli permette di concentrarsi soltanto sull’unità logica di business che si vuole implementare tralasciando al framework tutti gli aspetti indiretti relativi al sistema gestionale (autorizzazione degli accessi, ruoli, utenti, sicurezza del dato…).
Come altre potenze industriali del mondo occidentale, anche l’Italia ha creato il proprio piano nazionale per l’industria 4.0.
L’industria 4.0 è considerata la quarta rivoluzione industriale per via dell’impiego di macchine intelligenti, interconnesse tra loro e con pieno accesso al web.
Come ci spiega il documento, fanno parte di questa rivoluzione le seguenti tecnologie abilitanti:
In realtà buona parte delle suddette tecnologie erano già presenti anche prima che si parlasse di industria 4.0.
L’abbattimento dei costi e la facilità di accesso a queste tecnologie giustificano il termine rivoluzione.
Come in tutte le rivoluzioni ci saranno cambiamenti sistemici sia sulla produzione e sia sul lavoro; chiunque volesse opporsi a questo scenario è molto probabile che verrà, prima o poi, tagliato fuori dai mercati. L’obiettivo quindi è quello di cogliere queste opportunità il prima possibile.
I benefici attesi, per chi investe nell’industria 4.0, sono molto incoraggianti:
Come avevamo scritto almeno 7 anni fa su questo blog la figura del responsabile informatico ad oggi risulta ancora più importante proprio per gli stessi motivi di cui parlavamo tempo fa.
In tutti questi anni di esperienza l’informatica ha subito enormi cambiamenti: soluzioni più o meno innovative, mode passeggere, il boom dei dispositivi mobili…
quello che però, secondo me, ha inciso più di tutto sull’innovazione tecnologica informatica è stata la facilità con cui le applicazioni interagiscono con il mondo esterno (sia in termini di condivisione dei dati che in termini di interazione con altri servizi applicativi) e la semplicità di utilizzo delle applicazioni (tanto che è l’applicazione stessa a suggerirti come fare cosa in pochissimi click).
L’informatica si è messa a disposizione del grande pubblico migliorando principalmente ciò che riguarda la user experience, ovvero, l’interfaccia utente.
Tutto questo va a scapito della necessità di privacy e spesso e volentieri troviamo aziende che, pur di mantenere la comodità applicativa, è disposta a cedere anche alle proprie informazioni aziendali.
In questo scenario la figura del responsabile informatico è ancora più importante rispetto a qualche anno fa. Infatti, se le applicazioni oggi aprono grandi scenari, è anche vero che tutto ciò che si vede non è altro che la punta di un’iceberg di architetture applicative molto articolate.
E’ necessario quindi puntare a software di nuova generazione (che abbiano quindi infrastrutture capaci di aprirsi all’esterno sia nei contenuti che nelle funzionalità, ad esempio integrando plugin) e puntare sulle customizzazioni che rendano il software flessibile a qualsiasi esigenza dovesse presentarsi. Le customizzazioni per essere implementate in tempi brevi devono essere affidate a colui che conosce la realtà aziendale, ovvero, il responsabile aziendale.
Le aziende che puntano su un buon consulente informatico e su software di ultima generazione riescono a gestire in tempi brevi qualsiasi esigenza aziendale. In questo modo riescono ad essere molto più reattive e più competitive dei concorrenti sul mercato.
Se state leggendo questo articolo vuol dire che state avendo grossi problemi con i vostri fornitori dei sistemi informatici aziendali.
Su questo blog sono state ripetute più volte le ragioni per cui bisogna essere sicuri non solo del sistema informatico ma anche del fornitore a cui affidarsi. Questa scelta potrebbe rilevarsi cruciale anche per la buona riuscita del progetto.
Più un’azienda lavora in un mercato altamente flessibile e più la scelta del software e del fornitore deve essere fatta in maniera altamente professionale e specializzata.
Introdurre un ERP in azienda non è mai una soluzione semplice. Se il progetto è gestito bene allora tutto il business ne trarrà un grosso vantaggio. Se, invece, è gestito male allora i costi “indiretti” potrebbero aumentare esponenzialmente.
Ma quali sono le problematiche più comuni quando si parte con un progetto ERP.
Ci sono problematiche endogene cioè che dipendono dalla struttura organizzativa, dal grado di informatizzazione del personale e così via… e problematiche esogene che dipendono da fattori esterni tra cui anche i rapporti con i fornitori.
In questo articolo ci concentriamo sui rapporti con i fornitori e come possa incidere sulla buona gestione di un ERP aziendale. Al di là della definizione degli aspetti contrattuali (su cui l’azienda dovrebbe farsi seguire più da un legale che da un tecnico) che stabiliscono i prezzi, la manutenzione, le date del go-live e così via è necessario anzitutto trovare fornitori che ispirino fiducia su lungo periodo.
Aziende ben strutturate e con un buon modello di business in grado di lavorare in maniera agevole in un mercato in continua evoluzione e cambiamenti.
Purtroppo, buona parte dei fornitori di sistemi ERP, utilizzano ancora schemi che andavano bene qualche decennio fa ma che oggi sono completamente inadatti. Ad esempio, se i fornitori lavorano con prodotti ERP poco flessibili e poco adattabili a livello utente, è facile immaginarsi che si trovano in un periodo di grosse difficoltà sia per i rapporti con i propri clienti che per l’aspetto economico finanziario. Infatti, oggi il mercato richiede continue evoluzioni al sistema informatico. Se il sistema è predisposto per essere facilmente adattato alle nuove esigenze allora nessun problema (a volte potrebbe modificarlo direttamente il cliente) se il sistema è poco flessibile (come la maggior parte dei sistemi ERP) allora i fornitori sono continuamente chiamati a nuovi e costosi sviluppi. In alcuni casi gli sviluppi possono anche essere fatturati al cliente (previa trattativa), in altri invece, devono essere per forza gestiti extra fattura.
Faccio un esempio, se il fornitore è partner di un prodotto ERP che ha da poco aggiornato la release, è certo che dovrà aggiornare la versione anche per i suoi clienti. Ciò comporta test e sviluppi per ogni personalizzazione fatta per ogni cliente e queste modifiche, non potendo essere fatturate, sono soltanto costi extra per il fornitore.
A questo punto pare chiaro che un fornitore in grado di rimanere bene sul mercato è colui che utilizza anzitutto un software facilmente customizzabile a livello utente e poi che le varie personalizzazioni fatte ai clienti siano sviluppate in modo che qualsiasi aggiornamento futuro non implichi problematiche che dovranno essere gestiti con nuovi sviluppi extra.
Per questo motivo, se un’azienda non ha esperienza di sistemi informatici, sarebbe bene che si facesse seguire da un consulente esperto prima di adottare qualsiasi sistema ERP.
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarci.
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